Ma i famosi tagli di
Fontana cosa stracazzo vogliono dire?
Ecco 5
plausibilissime ipotesi.
1. Un cazzo di niente
2. Voglia di autolesionismo
3. Un maledetto errore fortuito che gli ha
procurato un sacco di soldi
4. La stilizzazione della vagina
5. Fontana, gran scopatore affetto da Alzheimer,
era così che teneva il conto delle donne che si scopava
Pagliacci.
Prima che iniziate a
ridere, vi fermo dicendo che l’ipotesi 4 è… vera.
Il taglio è anche una rappresentazione metaforica della penetrazione, del rapporto sessuale.
Il taglio è anche una rappresentazione metaforica della penetrazione, del rapporto sessuale.
A me sono sempre
piaciuti e mi chiedo il perché.
E’ un “less is more”
in cui si esprime il gesto ribelle, impetuoso, “iconoclastico” ma PRECISO di
chi vuole sfidare la sacralità della tela o quei concetti che la storia
dell’arte ha insegnato e fatto rispettare fino a quel momento; si crea una
cesura per cercare di andare oltre e trovare nuove potenzialità spaziali
inesplorate, un protendere verso l’infinito.
Sono tagli affondati
nella luce ma carichi di ombra, un tagliare la luce e ritrovare il buio, una
rappresentazione metaforica dell’inconscio.
Mi fermo prima che mi
mandiate a cagare, in fin dei conti credo che ognuno nei tagli possa vedere
quello che cazzo vuole.
Chiudo con le parole
dello stesso artista:
“È L’INFINITO, E
ALLORA BUCO QUESTA TELA, CHE ERA ALLA BASE DI TUTTE LE ARTI, ED ECCO CHE HO
CREATO UNA DIMENSIONE INFINITA, UN BUCO CHE PER ME È LA BASE DI TUTTA L’ARTE
CONTEMPORANEA, PER CHI LA VUOL CAPIRE. SENNÒ CONTINUA A DIRE CHE L’È UN BÜS, E
CIAO…”.
Capito no?
Capre, la lezione per
oggi è finita, andate a pascolare in pace.
Dajeeee!
Dajeeee!
Nessun commento:
Posta un commento