giovedì 26 marzo 2015

#MuseumWeek

Twitter e i suoi hashtag.
Questa è la settimana del #MuseumWeek.

Nell'ultimo anno ho girato molto per l'arte anche se mi rendo conto che non è mai abbastanza:
dai tesori nascosti del Trasimeno, a Milano, Perugia, Napoli, due volte Bologna e Roma.
Penso:
ma quali sono le opere che in assoluto mi hanno non semplicemente colpito, perché l'arte ti colpisce sempre in un modo o nell'altro, ma che mi hanno letteralmente e inaspettatamente tramortito?



1.

Cristo alla Colonna, Bramante
Pinacoteca di Brera, Milano


Me la sono ritrovata davanti quasi per caso.
Io che ero andata alla Pinacoteca di Brera curiosissima per il Cristo di Mantegna sono invece stata rapita da quest'altro.

Una tela che trasuda sofferenza.
Un occhio nero.
Lacrime che scorrono quasi impercettibilmente.
La sofferenza del Cristo diventa sorprendentemente la tua.
E rimani scossa.
Profondamente.
Si, da Atea.

2.

Giuditta e Oloferne, Caravaggio
Galleria Nazionale di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma


Palazzo Barberini.
Sala vuota.
Sola davanti a lei.
L'emozione di chi ce la sta facendo (Giuditta) entra nella carne di chi la guarda e diventa il proprio desiderio di rivalsa.
Uno shock emotivo molto forte.

3.


L'adorazione dei Magi, Perugino
Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Città della Pieve



La placida calma di questo grande affresco ti impressiona per quanto etereo, perfetto, bello, armonioso.
Non si può capire da una foto, bisogna andare a Città della Pieve e guardarlo dal vivo.

Ma torniamo a Roma.
Dopo aver visto la Giuditta di Caravaggio, scendo le scale per visitare il piano terra.
Mai avrei pensato di poter vivere un'esperienza così particolare.

Spiego.
Ora di pranzo.
Museo vuoto.
Perfetto.
Il primo e il secondo piano visti, mi ritrovo al piano terra.
Chiuso.
Chiedo.
Riapre più tardi, mi rispondono.
Cavolo, non ci sono con i tempi.
Che peccato.
Alamanno e il Perugino li vedrò un'altra volta.
Signorina, non is preoccupi le faccio aprire le porte dal custode.
Avete capito bene.
Immaginate la scena de La Grande Bellezza.
Lui con le chiavi di Roma e lei che lo segue eccezionalmente immersa nella storia e nell'arte.
Uguale.
Solo che invece della Ferilli c'ero io (con meno tette e un vestito più casto ma ora che ci penso neanche tanto...!) e invece di Servillo un simpatico custode.

Insomma.
Mi sono vista tutta la collezione del piano terra DA SOLA.
A porte CHIUSE.









(Per i più curiosi, Alamanno, Perugino e Raffaello gli ultimi tre)

Bene, questo è il mio piccolo contributo per la settimana del #MuseumWeek.
In settimana dovrebbe arrivare la mia quarta lezione di sMontati ad Arte sul LoL, un bel post sulle donne di Caravaggio e lì ritornerà un po' quello che è il mio stile dissacrante!

Capre, per oggi ho finito.

Andate, sparpagliatevi e copulate.

Amen.

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