martedì 16 dicembre 2014

Il Martirio del Tronista San Sebastiano

A quanto pare a Panicale (zona Lago Trasimeno) ci si diverte alla grande.

Guardate l’affresco “Martirio di San Sebastiano” del Perugino, e vediamo insieme cosa sta succedendo.
  • Al centro c’è lui il mitico Tronista San Sebastiano: io dico che c’ha una presenza da paura. Guardate che posa statuaria antica, adagiato in contrapposto, con che stile si mostra alle corteggiatrici! Come minimo sarà di sicuro il nuovo Gabriel Garco del mondo delle fiction!
  • In alto c’è il Signore Dio: dalle sue parti a quanto pare sembra nevicare (?) e il Vecchio Burlone sta giustamente pensando di tirare una palla di neve speciale sulla testa del povero tronista perché a Suo dire se la sta tirando troppo. Riuscirà il nostro Eroe a colpirlo? Che domande. Ovvio che si, è Dio.
  • I 4 arcieri: imbestialiti dal fascino totale di Sebastiano (che sembra aver ormai conquistato due delle loro donne alate) non sono lucidi e nell’isteria più totale lanciano frecce al povero Sebastiano che però se ne sta comodo comodo sulla colonna senza fare una piega. L’attenzione va ad un dettaglio particolare che mi ha fatto notare il Triste Mietitore: le frecce puntano tutte sul culo.
  • Le 2 donne alate: arrivano spedite come due supercar: a sinistra la rossa Ferrari Enzo, a destra la giallissima Lamborghini Murciélago. Mi aspetto un sanguinoso cat-car fight. Sono 660 cavalli contro 580, anche se la potenza è nulla senza controllo, sono sicura che sarà comunque la Rossa ad accaparrarsi il bel Manzo.
  • I figli illegittimi (?) di Sebastiano: gravitano inquietanti in un giro giro tondo della morte e sembrano minacciosi. Non voglio indagare. Mi fanno pure paura. Manca solo che inizino a parlare: “Vedo la gente morta…”.

Zitti tutti!
La ricreazione è finita!
San Sebastiano non era affatto un bel maschio, era un vecchio ma quasi tutti lo hanno rappresentato come un figo da paura perché, si sa, anche nella Bibbia l’occhio vuole la sua parte.
Morì perché sostenne la fede Cristiana come militare romano e la condanna fu proprio quella che vedete nel quadro: legato ad un palo presso il Colle Palatino, trafitto ma non a morte da una moltitudine di frecce scatenate da altrettanti arcieri danzanti.
Ho visto questo affresco l'estate scorsa nella chiesa di San Sebastiano a Panicale.
Entrando lo si ritrova proprio davanti e, mano a mano che ci si avvicina, l'opera sembra avvolgerti completamente in un silenzio antico. 
Colpisce la totale impassibilità del Santo: gli arceri hanno appena iniziato a lanciargli contro le frecce, ma lui rimane incredibilmente quieto ed è quella stessa calma che ti pervade quando lo guardi.
Ritrovare nel Perugino le influenze di Piero della Francesca (nella staticità dei personaggi, rotta soltanto dagli angeli in alto e dagli arcieri “danzanti”) e quelle che saranno a loro volta le influenze nella pittura di Raffaello, devo dire che dal vivo fa un certo effetto.
Capre, la lezione è finita, andate in pace.

Alla prossima lezione semi-scema!
Amen.

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