-“Uhhhh siiiii! Retwittami tutta! Stellinami! Menzionami! Aahhhhhh! Ancoraaa!”. Tradotto: le Twitstar si riconoscono perché non solo ridono da sole mentre sono in giro con un telefonino in mano, ma si bagnano quando vedono stelline e retweet. Roba da portarsi dietro il Mocio Vileda. Il problema è che una “Twitstar senza Twitter” non può più vedere stelline, né retweet, ergo non si bagna più. Di orgasmi neanche a parlarne. Praticamente una tragedia;
-Quando fa la cacca si sente perduta, non può più twittare… e allora si ricorda che esistono sempre le dita che possono andare a scaccolare il naso o le etichette di Chilly da andare a leggere;
-Vogliamo parlare della frustrazione che prova una “Twitstar senza Twitter” che quando pensa ad una bellissima battuta ma siccome non può twittarla la dice agli amici e… non ride nessuno?;
-Miracolo. La batteria del telefono… dura un giorno!
-Sei in fila alla posta e c’è una fila allucinante ma non puoi twittare. Allora alzi lo sguardo e tra la folla noti una persona vagamente familiare. E’ un tuo ex compagno di classe, quello che tanto ti piaceva, vi parlate e ti chiede di uscire e… ma neanche per il cazzo! Disney esci da questo corpo! Sei alle poste e pensi: ma perché cazzo ho chiuso l’account di Maddy che mi sto facendo due palle qua assurde e non c’ho un libro e non ci sta nessuno con cui parlare e… ah ok. Cazzo c’ho le cuffiette.
Sento i Metallica. … scusa, “Twitter” che?
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