giovedì 25 settembre 2014

Ricordando l'Umbria.

Quattro mesi dopo l'evento #AlTrasimeno, Maddy tornerà in Umbria e avrà altre storie da raccontarvi relativamente all'arte, alla fotografia, ai paesaggi e al cibo di questa magnifica regione.
In attesa che io vi possa svelare altri dettagli, vi lascio in un post le mie impressioni sulla zona del Trasimeno, un viaggio che per me è stato assolutamente indimenticabile, da tutti i punti di vista.



Il rotondo silenzio del lago
Rocca Medioevale di Passignano sul Trasimeno
Ph. @mahddalena

#AlTrasimeno non è stato soltanto un semplice viaggio ma un’esperienza che ha profondamente risvegliato i miei sensi. 
Ed è così che ve lo voglio raccontare.

OLFATTO.
L’odore di terra al mattino.
Di lavanda, rosmarino e ginestra cresciuti ovunque a colorare il panorama.
Barche dal legno pregno di odore del pescato.
Odore di pietra antica e di portoni di legno quattrocenteschi.
L’odore delle case degli antichi borghi seicenteschi a ridosso del lago: il “nostro” Relais Borgo Torale a Passignano sul Trasimeno.

VISTA.
Lo specchio del lago che al mattino taglia il panorama in due come una lama, che nel pomeriggio si fonde nei colori al cielo e sembra “un cielo caduto per voler essere luce” , mentre alla sera si spegne in un tramonto che mozza il fiato: colori di una vivacità disarmante, in fondo il Perugino non poteva che nascere in questa splendida zona.
I colori degli affreschi del Perugino, pieni di placida intensità, con un effetto calmante e al contempo turbante e li vedi avvolgerti, silenziosi e pazienti, in un caldo abbraccio che sa di antico.
I colori dell’Infiorata di Città della Pieve, forti e incredibilmente splendidi.
Sognante nevicata estiva di pioppi lungo la riva del lago, durante una delle nostre pause pranzo.
Ovunque ceppi di oleandri, rosmarini, ginestre e lavanda che sembrano usciti da un quadro di Monet.
Le case dei pescatori a ridosso del lago che con i loro tetti rossi vanno a contrastare l’azzurro del lago, ed anche qua sembra di essere dentro ad un quadro di Monet, “Casa dei pescatori” .
Moltitudini di pulci d’acqua all’Oasi Naturalistica La Valle, San Savino di Magione, che si muovono tra i canneti e le ninfee d’acqua lasciando piccole onde concentriche.


UDITO.
Papere in lontananza a rompere il solenne silenzio del Trasimeno.
Salici sparsi sul lungo lago scossi dal vento in un severo e sinistro suono pieno di incanto.
L’acustica PERFETTA del Teatro Caporali di Panicale assaggiata attraverso il suono delicato di un violino.
Il silenzio assordante dell’Isola Polvese rotto soltanto dal garrire di rondini che in un allegro andante appaiono come macchioline festose e alte nel cielo.

TATTO.
I freddi e lisci vetri del Museo del Vetro di Piegaro.
La delicatezza dei merletti e dei ricami di Panicale che ogni sposa vorrebbe indossare in quel giorno speciale.
L’acqua del lago, così fresca.

GUSTO.
Qui l’olio e il vino sono speciali perché racchiudono sapori pregni di storia e tradizione andando ad impreziosire sapori già ricchi di loro come la fagiolina, la crema di tinca, l’insalata di persico, pachino e rucola.

Non c’è stato un momento in cui, camminando in questi posti, non pensassi al famoso passo dei “Limoni” di Montale:

“e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.”

Zona assolutamente da visitare.
Più che per voi, fatelo per i vostri sensi.



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