domenica 8 febbraio 2015

Smontati ad arte, Caravaggio: “Fanciullo morso da figa dentata”

Boccolotti.
Rieccoci qua al secondo appuntamento con “sMontati ad arte” per il ciclo dedicato a Caravaggio.
La prima lezione se vi ricordate bene era dedicata ad un tema particolarmente sacro.
“Il fanciullo con canestro di frutta” e l’ambiente in cui questo viene ritratto rimandano infatti ad una simbologia cristiana: lo sposo del Cantico dei Cantici, il vino eucaristico, la crocifissione ecc…
Scimmie! Ma l’avete studiata per bene questa prima lezione?
Oggi invece vi propongo un quadro per certi versi molto vicino al primo ma che affronta un tema tutt’altro che sacro, piuttosto inquietamente… profano: abbiamo lo stesso giovane (Mario Minniti) vestito all’incirca allo stesso modo del fanciullo con canestro di frutta e in un contesto ricco di frutti e fiori molto particolari. 
Iniziamo!
Facciamo silenzio in sala che qua c’è qualcuno che soffre.
Non lo sentite anche voi? A me viene quasi da tappare le orecchie.
La tela sta urlando.
Ragazzo morso da un ramarro
Autore: Michelangelo Merisi da Caravaggio
Data: 1595-1596
Ubicazione: Fondazione Longhi, Firenze
Per capire cosa abbia indotto quel povero diavolo a strillare forsennatamente si sono recentemente riuniti i critici d’arte più fighi della storia: da Vittorio Sgarbi a Philippe Daverio, da Maddalena Penitente a suo marito (ehm coff coff) Tomaso Montanari.
Tra le tante ipotesi sono arrivati a selezionarne 3.
Michelangelo_Caravaggio_061-1
1. P*to: il tipo ha emesso una flatulenza nel modo più scorretto possibile tanto che quel coglione se l’è fatta addosso. Un genio.
2. Infarto post-pompino: l’uomo sta subendo la fellatio più brutta di tutta la storia della porno-umanità. Soffre, è costernato, confuso, piegato dal dolore. Non sa se vomitare, svenire, venire insomma non sa che fare. Dopo l’urlo il fanciullo cadrà probabilmente a terra privo di sensi ed… evirato.
3. Peli: la compagna gli è davanti e si è appena spogliata. Il problema è che non si depila da 15 anni. Lui spaventato pensa: “E ora la figa come la ritrovo?”.
Ok.
Respirate perché l’ipotesi 2… è quasi vera.
Al tipo gli hanno leso il fallo.
Non con la bocca ma con ehm… la vagina.
Stop.
Riprendetevi.
Tisana rilassante.
Un secondo.
Ecco.
Ripartiamo.
Abbiamo un giovane (ritratto di Mario Minniti, lo stesso di “Mignottino con canestra di frutta“) dipinto con una rosa tra i capelli, con i ricci scarmigliati, le guance rosse e vestito quasi di un lenzuolo, mentre lo immagino un attimo prima assaggiare spensieratamente della frutta appoggiata sul tavolo.
Metafore, ragazzi!
Osserviamo.
Rosa tra i capelli ed altre nel vaso con i Gelsomini.
Michelangelo_Caravaggio_061 copia 3 Michelangelo_Caravaggio_061 copia
La Rosa rappresenta l‘amore romantico, il Gelsomino il desiderio.
Ciliegie, fichi ed uva: frutti della passione.
Michelangelo_Caravaggio_061 copia 4
Il ragazzo viene morso mentre languidamente cede ad una tentazione carnale (i frutti) e un ramarro lo addenta tempestivamente ed improvvisamente tanto che in lui si nota un disgusto tra il sorpreso e l’inaspettato.
Michelangelo_Caravaggio_061 copia 2 Michelangelo_Caravaggio_061 copia 5
Nota. Il ramarro in realtà non ha i denti ma nel quadro si. Sarà forse un caso?
Ovviamente no.
Il dito morso ai tempi di Caravaggio simboleggiava il fallo leso.
E la bestiaccia rappresenta la vagina dentata che lo evira :O !
Prima che vi agitiate vi svelo la chiave di lettura del quadro.
Ragazzo morso da un ramarro” è  dedicato a tutti quelli che si abbandonano senza pensieri ai piaceri sfrenati della carne.
E’ una sorta di avvertimento:
“Ehi tu, succhiacazzi, tu che scopi come un dannato, stai attento che le strade della passione conducono a perdizione, pericoli, guai, morte, distruzione!”.
(E correrne il rischio spesso ne vale la “candela”… in tutti i sensi… ok la smetto.)
Il vaso.
Non datelo per scontato.
Michelangelo_Caravaggio_061 copia
Ma la notate la maestria di quell’acqua dipinta ad olio e così incredibilmente “vera”?
Mi sembra di sentirne la freschezza.
Una trasparenza cristallina impressionante: l’acqua cambia di colore passando dalla superficie al fondo del vaso, lo scuro che tende, con una gradualità magistrale, sempre di più al chiaro.
Non è mai un caso. Ogni quadro per Caravaggio era un biglietto da visita particolare, qui è come se avesse voluto dire: “Inutili ignoranti e capre dilettanti! Osservate il grande maestro Michelangelo Merisi con che abilità realizza un’acqua che viene voglia di berla ed un urlo che pare di udirlo!”
In chiusura vi lascio con un interrogativo.
Che parola starà mai pronunciando questo povero dannato?
1. Bio Porco?
2. Bio Parco?
3. Orto Mio?
Per me la bocca è aperta palesemente su una A, poi vedete voi.
Michelangelo_Caravaggio_061 copia 5
Bestiacce. Vi do appuntamento alla prossima settimana con uno dei quadri più famosi di Caravaggio particolarmente legato ai primi due che abbiamo visto insieme ma che a differenza di questi affronterà contemporaneamente il tema del Sacro e del Profano.
La lezione è finita.
Andate e riproducetevi,
ameni.
Bibliografia: “Caravaggio, Vita Sacra e Profana”, Andrew Graham-Dixon.
Post pubblicato per il LoLington Post del 30 Gennaio 2015: 
http://www.lolingtonpost.it/2015/01/30/caravaggio-fanciullo-morso/

2 commenti:

  1. Maddy, ero convinto che la barcaccia di bernini fosse un trattoria a base di pesce! :O

    come posso fare per migliorare in storia dell'arte (così posso sperare di copulare con te) ??

    RispondiElimina