domenica 4 gennaio 2015
Big Eyes: No Spoiler
Tim Burton racconta linearmente la storia vera dei quadri "Keane".
Siamo a ridosso degli anni '50 in una San Francisco in espansione movimentata dal Jazz e dagli eventi culturali.
In un contesto dove per le donne era ancora anormale lavorare e divorziare nasce la storia di Margaret e di quello che diventerà successivamente suo marito.
Perché vederlo.
1) E' una storia realmente accaduta e vale la pena conoscerla per quanto bizzarra e affascinante.
2) Film molto scorrevole.
3) Due attori protagonisti candidati-premi Oscar: Cristoph Waltz e Amy Adams che recitano da Dio.
Consigli:
Non guardate il trailer possibilmente, svela un po' troppo della storia, sempre che non la conosciate già per vostra cultura personale.
Osservazione:
Non aspettatevi il classico film di Tim Burton perché Big Eyes è chiaro, lineare, sobrio ma non visionario.
L'unico tocco di Burton si può scorgere negli "occhi" così profondamente tristi e particolari.
Non specifico oltre. Capirete.
Curiosità.
Tim Burton è amico di Margaret Keane e tra le altre cose anche suo cliente.
Mi piace pensare che anche lui abbia volutamente giocato a mascherare il suo stile, come metaforico richiamo a quella che è la storia dei quadri che mano a mano conoscerete nel film.
Quadri dominati da occhi inquietanti di ragazzini altrettanto inquietanti, occhi che celano infiniti sentieri, specchio dell'anima ma al contempo ricchi di una profonda menzogna:
quelli dei trovatelli non sono semplicemente dei quadri ma quadri ricchi di frode.
Opere curiose ma orribili al contempo che in quegli anni ebbero comunque un enorme successo.
Vi lascio con una domanda alla quale pretendo mi darete una risposta:
-nel mondo dell'arte è bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?
Muovete il culo e andate al cinema, scimmie, così è la volta buona che in zucca vi entri un po' di cultura.
;D
Al prossimo film!
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1) Margaret porta le parigine? 2) scopa con Tim?? ok, grazie 1000 per la recensione e ciao. sei la Vincenzo Mollica in gonella
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