Smalto rosso.
Leggins neri con trama a pied de poule -ma che bel culo che mi fanno!-
Borsa figa, elegante e raffinata.
Esco.
Occhi annoiati.
Stomaco vuoto.
Umorismo svanito. Da mesi.
L'arte a la musica a consolare uno spirito rinsecchito.
Sono a rischio nichilismo.
Studio materie prive di emozioni, come me.
Tonifico il corpo in palestre piene di persone che fanno tapis roulant con lo smartphone in mano e che si guardano allo specchio.
Tutto mi sembra vuoto.
Anche il centro commerciale più pieno è vuoto.
Io sono vuota.
Vuota di passione e musica.
La vita che scorre ma non palpita ed un cuore che batte forte ma è solo tachicardia.
(-1 al ciclo)
"Le inutili macerie del tuo abisso", Ossi di Seppia, Montale.
Peccato, Von Stuck.
Capita.
RispondiEliminasembra una canzone dei Cureeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaps. mi piacciono un casino le tue lezioni di storia dell'arte,, dovrebbero andare su Rai Porno Cult (cult sta per cultura)
RispondiEliminaSiamo tutti vuoti. Almeno questa tua sensazione svanisce alla fine del ciclo. Per noi invece, che facciamo pipì in piedi (io alzo sempre la tavoletta), non è così semplice liberarsene. Cresce e prende forma, diventa così normale che dopo un po' non ci fai neppure più caso. E lo capisci quando ti guardi allo specchio e non vedi nulla. Il vuoto.
RispondiElimina